giovedì 6 novembre 2014

Sintesi sulla relazione La gestione del territorio

Sintesi della Relazione su un settore governato dalle REGIONI, PROVINCE, COMUNI, e che sta mostrando una sofferenza pesante nel rapporto fra Politici, Personale dipendente, Operatori, Cittadini. (Assetto del Territorio)

Si palpa un'indignazione che sta rasentando una vera e propria repellenza. Di chi la responsabilità? Come al solito è difficile individuarla. Va CAMBIATO il sistema!
È chiaro che le prime responsabilità e maggiori vengano dall'alto. Che senso avrebbe altrimenti eleggere o ricoprire certe cariche? Le responsabilità però finiscono per arrivare anche ai Cittadini che si sentono onesti senza partecipare alla vita politica. La riforma più grande che il Paese si attende, secondo la radicata cultura laica, è quella di lavorare per avere Cittadini attivi, attenti e partecipativi.
Il principio che la legge dev'essere uguale per tutti non è stato vissuto nella sua completa e corretta interpretazione. La cultura del ''68 ha avuto una pensante influenza su un degrado culturale, caratterizzato da un'attenzione ai diritti senza i doveri, in senso generale. Se esisteva la necessità di rivisitare il concetto di “Autorità” cercando di associarlo al concetto di “Autorevolezza” … restava viva ed impellente la necessità di ricostruire tutto al meglio. Si è perduta la cultura del bene, del bello, del sapere, della competenza, della professionalità … da difendere per sé e per il Paese. Ognuno deve fare la sua parte, in Democrazia, con competenza e con serietà senza trascurare nessuno dei doveri sociali.
Il Cittadino ha perduto sempre più, in presenza di risultati sempre inferiori, il gusto del partecipare alla formazione delle norme che sono state sempre più complicate, complesse, intricate, diversificate, da Regione a Regione, da Comune a Comune e che hanno dato inizio alla cultura dell'URBANISTICA CONTRATTATA in un gioco sempre più al ribasso perché, fra l'altro, non completamente trasparente. Si deve cambiare.
Siamo arrivati al punto che un rapporto che dovrebbe essere lineare e trasparente fra tutti gli interlocutori, finisca per restare sempre e comunque, alla fine, in mano alla Pubblica Amministrazione. Il rapporto, poi, appare ancor più squilibrato dall'introduzione di blandizie, di vie di fuga come il condono che ha innescato vizi su cui si è teso a metterci ognuno qualcosa di suo. Se uno STATO dev'essere forte e giusto si deve comportare da forte e giusto. Il territorio ha finito per essere interessato da una normativa diversificata, da Comune a Comune, e che ha sovraccaricato e, nello stesso tempo, privilegiato il ruolo burocratico. È tutto un gioco al ribasso che alla fine porta ad esasperare le varie componenti del SISTEMA.
In campo politico, chi ha privilegiato il controllo interno (minoranza della maggioranza) … è chiaro che non sia riuscito nel suo intento. Chi ha privilegiato il controllo più radicale è stato espulso dal SISTEMA. Si è consolidata, nel tempo, la cultura del pensiero unico. C'è da notare poi che in questo processo degradante, una mano l'hanno data anche i media che sono diventati sempre più opachi ai fini della formazione di un'Opinione Pubblica. I danni appaiono incalcolabili. Il potere concentrato, nel nostro sistema, è risultato un fallimento. L'obiettivo di rilanciare la cultura dell'alternanza e della partecipazione non può che risultare benefico.
Sul piano amministrativo, si ritiene, che realtà omogenee come la Val di Magra e la Lunigiana, per esempio, possano esser unificate per alleggerire la struttura organizzativa, renderla efficiente, privilegiando l'adeguata platea di contribuenti “controllori”.
CHI SE NON UN'ADEGUATA CLASSE POLITICA PUO' USCIRE DA QUESTO BLOCCO E DA QUESTA IMPRODUTTIVITA' CHE STA FIACCANDO LE ENERGIE DI UN PAESE IMPOVERITO ???
 
Relazione del Dott. SANDRO CAPITANIO, segretario regionale de M.F.E. al convegno di CA'LUNAE.
Gruppo di lavoro sull'assetto del territorio, dell'Ass. Diritti e Doveri

Nessun commento:

Posta un commento

N.B. per commentare i nostri Post è necessario scegliere nel menù a tendina "Commenta come:" la voce "anonimo".
E ' tuttavia gradita la firma in calce del commentatore. Grazie.